Colloquio di gruppo

Il selezionatore nel caso di una dinamica di gruppo mantiene l'attenzione rivolta soprattutto alle relazioni che si instaurano fra i partecipanti e alla metodologia che viene seguita per affrontare le varie prove a cui il gruppo partecipa.
Qualità e pertinenza delle argomentazioni sono aspetti fondamentali, capacità di proporre e contemporaneamente ascoltare, capacità di accogliere argomentazioni e opinioni altrui, saper persuadere, fare attenzione ai tempi e rispettare le istruzioni assegnate possono ritenersi per il candidato già un ottimo biglietto da visita... e per il selezionatore saperle cogliere è un indice di professionalità.
Le capacità osservabili durante un colloquio di gruppo riguardano solitamente:
Capacità di analisi
Capacità di sintesi
Flessibilità mentale
Leadership
Capacità organizzativa
Autonomia decisionale
Capacità di comunicare
Capacità di collaborare
In realtà queste categorie in alcune realtà aziendali vengono ulteriormente frammentate fino ad arrivare a più di 30 caratteristiche da osservare nei partecipanti al gruppo, cosa che reputo fattibile unicamente in contesti in cui il selezionatore osserva un paio di persone.
In pratica cosa succede?
Mentre il gruppo simula una riunione di lavoro, discute di un tema oppure fa un gioco di ruolo che ha una tematica non avente a che fare col ruolo specifico, i selezionatori valutano come viene presa la parola, come ci si presenta e si argomenta il proprio punto di vista, se e come si ascolta quello degli altri, se si è in grado di favorire la discussione, se si tende ad assumere il ruolo di leader o di gregario, se viene raggiunto l’obiettivo assegnato al gruppo ovvero arrivare ad una conclusione unanime e condivisa e che ruolo si è giocato in questo processo (lo avete ostacolato, facilitato, ne siete stati ai margini ecc).
Non esiste un modo giusto o sbagliato di affrontare questa situazione. Naturalmente il suggerimento è di gestire la prova con lucidità e rispetto per gli altri: comportamenti eccessivamente aggressivi e caparbi difficilmente ripagano così come mostrarsi passivi e demotivati a una partecipazione attiva. Al contrario, sapersi presentare con educazione e con toni adeguati, mostrarsi sufficientemente fermi ma anche aperti alle sollecitazioni e ai contributi degli altri non possono che offrire un’immagine positiva.
Non ha senso però mostrarsi come non si è: un conto è porre attenzione a quelle che sappiamo essere le nostre debolezze (se ad esempio sappiamo di essere facili all’irritazione e alla chiusura quando gli altri dissentono da noi, cercheremo di controllare e contenere questo atteggiamento), un conto è forzarci per apparire come non siamo.
Un errore frequente è ritenere che le aziende selezionino solamente persone dotate di forte leadership e così capita che nei colloqui di gruppo tutti cerchino di comportarsi come immaginano che farebbe, appunto, un leader. Occorre tenere presente che un’equipe di lavoro funzionale e produttiva non potrebbe essere formata solo da leader.
Inoltre, ci sono modi diversi di esserlo e di portare quel qualcosa in più che può fare, in un’equipe, la differenza vincente. Così in un gruppo è fondamentale che esista la figura dell’innovatore, pronto a proporre stimoli nuovi, fuori dagli schemi usuali di ragionamento e pensiero, ma anche quella di chi, più "tecnico", sa ricondurre tali suggestioni a progetti concreti e di chi, ancora, sappia mediare tra le parti ecc.
Qualità e pertinenza delle argomentazioni sono aspetti fondamentali, capacità di proporre e contemporaneamente ascoltare, capacità di accogliere argomentazioni e opinioni altrui, saper persuadere, fare attenzione ai tempi e rispettare le istruzioni assegnate possono ritenersi per il candidato già un ottimo biglietto da visita... e per il selezionatore saperle cogliere è un indice di professionalità.
Le capacità osservabili durante un colloquio di gruppo riguardano solitamente:
Capacità di analisi
Capacità di sintesi
Flessibilità mentale
Leadership
Capacità organizzativa
Autonomia decisionale
Capacità di comunicare
Capacità di collaborare
In realtà queste categorie in alcune realtà aziendali vengono ulteriormente frammentate fino ad arrivare a più di 30 caratteristiche da osservare nei partecipanti al gruppo, cosa che reputo fattibile unicamente in contesti in cui il selezionatore osserva un paio di persone.
In pratica cosa succede?
Mentre il gruppo simula una riunione di lavoro, discute di un tema oppure fa un gioco di ruolo che ha una tematica non avente a che fare col ruolo specifico, i selezionatori valutano come viene presa la parola, come ci si presenta e si argomenta il proprio punto di vista, se e come si ascolta quello degli altri, se si è in grado di favorire la discussione, se si tende ad assumere il ruolo di leader o di gregario, se viene raggiunto l’obiettivo assegnato al gruppo ovvero arrivare ad una conclusione unanime e condivisa e che ruolo si è giocato in questo processo (lo avete ostacolato, facilitato, ne siete stati ai margini ecc).
Non esiste un modo giusto o sbagliato di affrontare questa situazione. Naturalmente il suggerimento è di gestire la prova con lucidità e rispetto per gli altri: comportamenti eccessivamente aggressivi e caparbi difficilmente ripagano così come mostrarsi passivi e demotivati a una partecipazione attiva. Al contrario, sapersi presentare con educazione e con toni adeguati, mostrarsi sufficientemente fermi ma anche aperti alle sollecitazioni e ai contributi degli altri non possono che offrire un’immagine positiva.
Non ha senso però mostrarsi come non si è: un conto è porre attenzione a quelle che sappiamo essere le nostre debolezze (se ad esempio sappiamo di essere facili all’irritazione e alla chiusura quando gli altri dissentono da noi, cercheremo di controllare e contenere questo atteggiamento), un conto è forzarci per apparire come non siamo.
Un errore frequente è ritenere che le aziende selezionino solamente persone dotate di forte leadership e così capita che nei colloqui di gruppo tutti cerchino di comportarsi come immaginano che farebbe, appunto, un leader. Occorre tenere presente che un’equipe di lavoro funzionale e produttiva non potrebbe essere formata solo da leader.
Inoltre, ci sono modi diversi di esserlo e di portare quel qualcosa in più che può fare, in un’equipe, la differenza vincente. Così in un gruppo è fondamentale che esista la figura dell’innovatore, pronto a proporre stimoli nuovi, fuori dagli schemi usuali di ragionamento e pensiero, ma anche quella di chi, più "tecnico", sa ricondurre tali suggestioni a progetti concreti e di chi, ancora, sappia mediare tra le parti ecc.